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Roberta & Filippo

16.06.2018

Quando ripenso a Roberta e Filippo vedo sempre l’immagine di loro due che camminano tra le fronde del boschetto sulle rive del Lago Maggiore. L’andare avanti, mano nella mano, un passo alla volta.
Abbiamo vissuto insieme le emozioni di quel giorno perchè mi sentivo che ora dopo ora stavo comprendendo le sfumature della sua essenza. Avevo colto un qualcosa in lei che riuscivo davvero a sentire e mi sono completamente lasciata orientare da queste mie emozioni. Una ragazza gentile, umile, dalla creatività prorompente e dal sorriso sincero. Tra le prime cose che ha chiesto a me e alla fotografa: “Vi piace il mio abito? Mi stanno venedo dei dubbi”. L’abbiamo rassicurata e quando lo ha indossato anche l’ultimo dei suoi timori a riguardo è scomparso.

Si è preparata a casa, tra le mani attente della mamma ad allacciarle il vestito, quelle della testimone per metterle gli orecchini, della nonna per trasmetterle le ultime rassicurazioni. E poi gli occhi. Quelli della sua truccatrice attenti sul suo viso perchè fosse perfetta e quelli dell’altra nonna che proprio ad aprirsi per guardarla con l’abito non ce l’hanno fatta perchè troppo stanchi ma è bastata una frase di Roberta a dire “Sul cuore” e la mano della nonna è andata al suo cuore.
Siamo fatti di mani, di occhi e di cuori. Ma prima di tutto e per sempre siamo fatti di anima. Come quella del suo papà, fortemente presente nei pensieri di tutti.

CREDITS

Videographer: La poesia dei fenicotteri
Photographer: Noemi Mazzucchelli
Bridal dress: Nicole @ Gallarate Sposa
Shoes: Zunica 
Bride hair e make up: Federica Magistrali
Floral: Gabriella Bianchetti
Centerpiece: Monica Bellora
Vessels: Harmony in flowers 
Invitation e wedding stationery: QuePapel 
Ring: My golden age
Party location: La tenuta del golfo, Stresa
Banqueting: Cin cin banqueting
Dj: Matrimoni e musica 
Groom dress: Sanvenero 
Groom shoes: Carlo Pignatelli

La
Chiesa è
gremita di gente festosa

Un paese dove probabilmente si conoscono tutti, una signora alla finestra mi chiede “Chi l’è ca sa spusa?”. All’interno Filippo è impaziente nel suo bellissimo completo color vinaccia. Tutto ha un senso, nulla è lasciato al caso. A cantare la baby sitter della sua infanzia, il prete dell’oratorio che frequentavano da ragazzini, le fedi preziosamente custodite in uno scrigno di vetro e muschio.

 

Ed eccola scendere dal Maggiolone bianco guidato da quello zio un po’ matto che solo i più fortunati possono vantare di avere. Sale la scalinata accompagnata al braccio di suo fratello Alberto. Arrivano davanti al portone e li fermo. Dico a lui: “Adesso la guardi negli occhi per trenta secondi”. Cara Roberta, se ci penso mi emoziono ancora adesso ma volevo darti modo di sentire con serenità che non c’era solo Alberto ad accompagnarti all’altare. Voi lo sapevate che all’altro braccio c’era anche Lui a sostenerti. E io lo so perchè lo stavo vedendo con voi.

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